Chi sono

Sono Psichiatra, Psicoanalista e Dottore di Ricerca in Scienze Psichiatriche.

Le competenze ad ampio raggio e la lunga esperienza clinica mi consentono di trattare sia i disturbi emotivi più comuni sia le patologie psichiche più gravi con progetti di cura personalizzati.

Mi occupo di formazione psicoanalitica e psicoterapeutica, conduco supervisioni e gruppi di intervisione.

Mi appassiona da sempre la relazione tra psichiatria, psicoanalisi e cinema.

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Formazione e
competenza

Laureata in Medicina e Chirurgia, Psicoanalista membro ordinario della S.P.I. e Dottore di Ricerca in Scienze Psichiatriche

La cura
è possibile

Attenzione focalizzata sulla persona nella sua complessità e nella sua specifica dimensione soggettiva per un approccio individualizzato a orientamento psicodinamico

Oltre 25 anni
di esperienza

Lunga esperienza clinica nel trattamento di adolescenti, adulti e anziani, sia psicoanalitico e psicoterapico, sia farmacologico e integrato

Psiche
& Cinema

Il cinema è l’arte che con maggiore immediatezza e intensità permette di rappresentare la complessità delle dinamiche della vita psichica

DOMANDE FREQUENTI
Cos’è la Psichiatria? Chi è lo Psichiatra?
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La Psichiatria è la scienza che studia l’eziopatogenesi e le diagnosi dei Disturbi Mentali con cui si manifestano le alterazioni psicopatologiche.

Lo Psichiatra è un professionista laureato in Medicina e Chirurgia e che ha conseguito la specializzazione in Psichiatria, con cui ottiene anche il titolo generico di Psicoterapeuta. Essendo un medico può prescrivere terapie famacologiche.

Cos’è la Psicologia? Chi è lo Psicologo?

 

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La Psicologia è la scienza che si occupa del funzionamento psichico della mente nei suoi vari aspetti, cognitivi, affettivi, comportamentali, relazionali.

Lo Psicologo è un professionista laureato in Psicologia, che si occupa in generale di favorire il benessere psichico e l’evoluzione dei singoli individui, delle coppie, delle famiglie e dei gruppi.

Cos’è la Psicoterapia? Chi è lo Psicoterapeuta?
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La Psicoterapia è una specializzazione sanitaria che può essere esercitata da medici e psicologi che abbiano conseguito una specifica formazione di quattro anni dopo la laurea.

Il termine Psicoterapia significa “cura dell’anima” e consiste nel comprendere e curare i disagi emotivi e i disturbi psichici attraverso strumenti esclusivamente psicologici, quali il colloquio e la relazione tra paziente e terapeuta.

Esistono diverse Scuole di Formazione che hanno diversi modelli teorici e tecnici di riferimento, di cui i principali sono: psicoanalitico – psicodinamico, cognitivo – comportamentale, relazionale – sistemico, costruttivista.

Lo Psicoterapeuta è un professionista di formazione medica o psicologica che ha conseguito una specifica formazione di quattro anni presso una Scuola di Psicoterapia riconosciuta dal MIUR. È quindi abilitato a esercitare gli strumenti psicoterapici adeguati per offrire al paziente un trattamento che ha come obbiettivo generali principale la cura dei sintomi e la modificazione delle dinamiche interne e relazionali fonti si sofferenza.

Cos’è la Psicoanalisi? chi è lo Psicoanalista?
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La Psicoanalisi è un metodo di ricerca, una tecnica psicoterapeutica e una teoria psicologica, secondo le parole di Sigmund Freud, il medico viennese che la sviluppò tra il 1885 e il 1939.

Lo Psicoanalista è uno psicoterapeuta, laureato in medicina o psicologia, che si è formato con un training specifico che richiede un’analisi personale.

Lo Psicoanalista può condurre sia trattamenti psicoanalitici sia psicoterapie psicodinamiche secondo l’orientamento teorico e clinico della sua Scuola di riferimento. Quelle più note sono: freudiana, junghiana, adleriana e lacaniana.

La Psicoanalisi, che oggi ha più di centoventi anni, è stata una rivoluzione del pensiero e, come ogni vera scienza, è cresciuta nella sua teoria e nella pratica clinica.

La teoria psicoanalitica si fonda sul riconoscimento dell’esistenza dell’inconscio, delle pulsioni e del funzionamento della mente come uno sviluppo dinamico di forze in equilibrio o in contrasto tra loro, che determinano il manifestarsi di pensieri, affetti e comportamenti della persona.

La Psicoanalisi è una “talking cure” (cura della parola) basata sul metodo delle libere associazioni. Il paziente è invitato a dire qualsiasi cosa gli passi per la mente senza censure, facendo fluire liberamente le idee, per consentire l’emergere di correlazioni inaspettate, ricordi rimossi, conflitti inconsci. Il sogno è considerato la “via maestra” per accedere all’inconscio, una guida per esplorare i territori più profondi della psiche. Lo Psicoanalista, mantenendo un’”attenzione fluttuante”, interviene con commenti, riformulazioni, interpretazioni del materiale che emerge e dei sogni, oltre che di ciò che accade durante la seduta stessa. Si sviluppano così tra paziente e analista dinamiche transferali e controtransferali che permettono di riconoscere la tendenza a ripetere situazioni che creano sofferenza. L’elaborazione e la risoluzione dei conflitti, insieme alla costruzione della propria storia e dei vissuti in una narrazione in cui l’analizzando si può riconoscere, porta ai cambiamenti necessari per una evoluzione personale creativa.

 

Il pensiero psicoanalitico ha nel tempo creato un proficuo dialogo con altri ambiti scientifici, come le neuroscienze, e culturali, come le arti, il cinema, la letteratura, la filosofia e la sociologia.

Psicoterapia psicodinamica o Psicoanalisi?
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Sono entrambi trattamenti psicoterapici, che utilizzano la parola e la relazione tra paziente e terapeuta. Si fondano sulla stessa teoria generale, la Psicoanalisi, e le differenze si  declinano sul metodo e su aspetti tecnico – formali, tra cui il numero delle sedute settimanali, l’utilizzo del lettino o del vis-á-vis

Psicoterapia o Psicofarmaci?

 

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I trattamenti psicoterapici e quelli farmacologici non sono in contrapposizione gli uni con gli altri, non esiste quello “migliore” ma quello più indicato alle necessità del paziente e al quadro clinico.

Per proporre l’indicazione terapeutica più adeguata è necessario, stabilita la diagnosi (vedi Diagnosi Psicoanalitica), porre grande attenzione alla persona a cui è stata fatta: la sua storia personale e familiare, come vive la sofferenza, quali sono le sue caratteristiche individuali, l’ambiente relazionale in cui vive, le sue motivazioni nella richiesta di aiuto, sono solo alcuni dei fattori in gioco.

Una psicoterapia può essere appropriata, per esempio, nelle situazioni di crisi emozionale (vedi CRISI EMOZIONALE), quando il disagio è reattivo ad un evento o a una fase particolare della vita, oppure quando causato da conflitti relazionali. Un percorso psicoanalitico può essere proposto non solo a chi presenta un disagio psichico e desideri comprenderne il senso più profondo, ma anche quando le principali motivazioni sono di ampliare le proprie consapevolezze, conoscere il proprio mondo interno e le proprie dinamiche relazionali.

Un intervento esclusivamente farmacologico può essere necessario nella fase acuta di un disturbo, quando la persona non è in grado di relazionarsi con gli altri perché, ad esempio, è agitata, confusa, delirante, in preda ad un attacco di panico o gravemente depressa. Nelle fasi successive, secondo la letteratura scientifica e la mia esperienza clinica, se il paziente ha la necessità di mantenere una cura farmacologica, è sempre utile integrare una psicoterapia, sia pure supportiva a bassa frequenza (incontri quindicinali/mensili). Tra paziente e terapeuta deve instaurarsi una buona alleanza terapeutica, fattore importantissimo per la compliance e lo sviluppo della motivazione al lavoro psicoterapico, che consentano al paziente di conoscere il suo disturbo e sviluppare strumenti psichici che gli permettano una migliore qualità della vita.

Un approccio integrato, psicoterapico e farmacologico, si rivela necessario in disturbi in cui i sintomi possono compromettere la capacità di relazione anche con il terapeuta. La ricerca scientifica ha dimostrato da tempo l’efficacia dei trattamenti farmacologici nel produrre modificazioni dei meccanismi neurobiologici alterati nei disturbi psicopatologici. Successivamente molti studi hanno comprovato che anche la psicoterapia induce cambiamenti nell’attività funzionale di alcune aree del cervello, cosicché in diverse situazioni l’approccio integrato risulta quello più efficace sul lungo periodo.

La psicofarmacologia negli ultimi anni è molto progredita e si possono somministrare molecole efficaci e sicure, sia nel breve sia nel lungo periodo, che non creano la temuta “dipendenza”, ma agiscono sui sintomi facilitando il miglioramento clinico. Ovviamente non risolvono le problematiche profonde che sottendono al disturbo, che possono essere affrontate con un lavoro psicoterapico.

 

Un trattamento farmacologico viene gradualmente sospeso con la remissione dei sintomi, benché per alcuni disturbi debba essere mantenuto per tempi lunghi o per prevenire ricadute. Anche la psicoterapia ha un suo inizio e una conclusione: sono entrambi metodi di cura che, anche quando integrati, mirano al miglioramento psicofisico generale della persona che permetta di sentirsi individui autonomi e in grado di mettersi in gioco nella vita in modo creativo e gratificante.